Rimedio al male: il battesimo! … Basterà?

Registrazione di canto, letture e commento Giovedì della III settimana di Pasqua 30 aprile 2020

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Buon giorno, Giovedì III settimana di Pasqua Atti 8,26-40; Salmo 65; Giovanni 6,44-51; Oggi abbiamo il racconto del diacono Filippo e l’etiope, eunuco, funzionario della regina Candace. E’ un uomo probabilmente molto ricco, visto che amministrava tutti i tesori della sua regina. Eppure è un uomo sensibile, legge il libro di Isaia dove si parla di un servo di Jahvè, che soffre ingiustamente e molto. E’ colpito e questo lo dispone alla ricerca, vuole capire, e accetta la parola di Filippo. Filippo pure è uno dei diaconi che servivano i poveri della comunità cristiana, per motivi diversi questi due uomini si trovano, sono sensibili alle povertà altrui. Anche noi in questo tempo siamo provocati dalle povertà altrui, certo siamo anche spaventati e preoccupati delle nostre povertà, attuali o possibili nei prossimi tempi, 

ma il nostro cuore è colpito da racconti e visione di persone che stano soffrendo molto: la malattia, la morte dei cari, la perdita del reddito, la solitudine, la perdita delle libertà, la perdita di autonomia. Anche il funzionario etiope era un uomo che aveva sofferto e forse soffriva ancora la sua condizione sotto la regina, la ricchezza non può dare tutto quello che vorremmo. In questo contesto il vangelo ci propone Gesù, pane di Vita. Gesù ci può dare la vita. L’annuncio è forte, è l’annuncio che fa Filippo e che è anche per noi. Proprio in tanto dolore siamo chiamati a credere in Gesù pane che da la vita. Vediamo come. Cosa può dare Filippo all’etiope? Il battesimo. E il resto della vita di quest’uomo? La sua sofferenza? Cosa dà Filippo? La possibilità di fare della propria vita un dono per gli altri, come ha fatto Gesù. 

Questo basta? Io credo di sì. Per fare questo serve la grazia di Dio e la nostra conversione. Questa situazione ha messo in risalto i limiti di molti e questi limiti ci bruciano, ci fanno soffrire, da questi limiti ci libera la conversione, il cambio di vita. Già vi ho parlato dei toni accesi, ma c’è anche una certa iperattività che maschera ansia, litigiosità che maschera solitudine … ci sono diverse cose emerse in noi, che richiedono la conversione, serve che noi ci disponiamo per poter accogliere il dono di Gesù che sarà poi una vita nuova più libera e forte, ma serve che noi predisponiamo il cuore a qualcosa di nuovo che venga da Dio. Intanto vediamo in noi stessi cosa serve che sia cambiato, desideriamo la conversione e Gesù farà la sua parte, buona giornata don Alberto

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