Legioni di Angeli

Insegnamento 2025/4 del 2 febbraio 2025 “Credi che io non possa pregare?” Mt 26, 51-54

Cari amici,

Vorrei proporvi una riflessione sulla preghiera, in particolare su una situazione di preghiera, quella nella quale ci mettiamo di fronte alla volontà di Dio. Una prima idea facile e quando Dio ci propone qualcosa di buono, che però noi facciamo ancora fatica ad accettare, ci può sembrare strano che Dio ci chieda quella cosa. Magari abbiamo bisogno di tempo. Penso a quando qualcuno ci chiede un aiuto, penso soprattutto a un bambino, e noi pensiamo che sia capace a fare quella cosa da solo, così passiamo tempo a spiegare, ad ascoltare, a sostenere lo sfogo la fatica, a incoraggiarlo. Su alcune cose mi sembra che Dio faccia così con noi, il passo non è difficile in sé, certo si fa un po’ di fatica, poi però comincia a nascere il coraggio e ce la possiamo fare.

C’è una situazione di preghiera nella quale ci mettiamo di fronte a Dio, che è volontà particolare di Dio, che mi sembra più difficile. Cioè la volontà di Dio di rispettare la libertà dell’uomo, per cui l’uomo si allontana da lui e fa il male; pensiamo a tutto il mondo le guerre e le uccisioni, tutti i crimini per l’umanità compie, che vediamo intorno a noi. Pensiamo anche a quando qualcuno fa male a noi, Dio lascio la libertà all’uomo e noi siamo chiamati a fare altrettanto.

Penso agli altri e penso pure a me quando io mi allontano da Dio, faccio dei peccati; a volte mi arrabbio, perché vorrei cambiare subito invece Dio aspetta, non arriva con forza, con un intervento violento e immediato, prepotente come a volte io spererei, che mi costringa a fare il bene, o meglio che mi impedisca di fare il male.

Ho scelto questo brano Mt 26,51-54 dove Gesù dice a Pietro: “Credi che io non possa chiedere al padre mio 12 legioni di angeli?”, Gesù sembra dire “pensi che io non possa chiedere al Padre un intervento potente che mi salvi, che ci salvi?”, ma Dio non è così, Dio non usa la prepotenza, la violenza. Lui aspetta e lascia che l’uomo faccia violenza e faccia prepotenza. Lo vediamo quando nel mondo gli altri sono contro di noi, sono uno contro l’altro, quando anche noi siamo contro altri. Il desiderio che nasce nel vedere questo, è che Dio intervenga con più forza, che mi costringa, che ci costringa a fare il bene e in questo modo impedisca il male. Invece il Vangelo è forte su questo messaggio, sul fatto che Dio ci fa il dono della libertà.

Qui la preghiera assume per me una dimensione particolare, la prima è quella di mettermi di fronte a Dio per far calmare in me questa spinta interiore a voler subito l’instaurazione del bene, che in fondo è una richiesta di prepotenza. Ho bisogno di mettermi nella logica di aspettare i tempi, che Dio aspetta. E dall’altra è quella di diventare anch’io capace di rispettare la libertà dell’uomo. 

Ma come si fa a rispettare la libertà dell’uomo? A volte vedo che c’è un errore nel dire rispettiamo la libertà dell’altro, perché ci fermiamo e non facciamo più niente. Ma la libertà dell’uomo, per essere libera, ha bisogno di essere illuminata dalla verità; se io ho fatto tutto quello che potevo fare per annunciare Gesù ad una persona, per fargli vedere il bene che io vedo in Gesù, ma non l’ho convinta, vuol dire che in me c’è bisogno di maggior verità, c’è uno spazio per me di entrare di più nella conoscenza di Dio, per imparare a parlarne con più saggezza. Qui, uso una parola che vorrei spiegare meglio, c’è bisogno di ragionevolezza, perché l’altro possa riconoscere che di ciò che dico è faccio so dare le ragioni per le quali è buono dire e fare quelle cose, e sono ragioni valide anche per lui. Ci serve comprendere meglio la realtà di Dio per poter portare l’altro a riconoscere e dire “in effetti qui hai ragione”, è qui che l’altro riceve il dono della libertà, quando grazie alla mia conoscenza e al mio modo di esporla lui arriva a riconoscere ciò che è vero, ciò che è buono, ciò che è giusto, lì sarà libero di scendere.

Gesù passa tanto tempo a pregare il padre per poterlo conoscere meglio, quando ha 12 anni va al tempio, si ferma ad ascoltare i dottori del tempio per ricevere la loro conoscenza di Dio, lì Gesù ragazzino è innamorato della scrittura, fa domande vuole capire, questo è un messaggio anche per noi poter conoscere e comprendere Dio di più, saper parlare alla ragione dell’altro in modo che lui possa riconoscere la verità e così avere il dono della libertà.

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