Consegna spesa e farmaci

Vi segnaliamo un servizio che può essere utile per molti, si tratta di consegna della spesa e dei farmaci a chi ne fa richiesta. Potete chiamare il numero verde.

Croce Rossa / Assofarm – numero verde 800 065510

Servizio farmaci a domicilio in collaborazione con la Cri, le precisazioni di Federfarma 

Federfarma ha predisposto una locandina per diffondere il numero verde per il servizio gratuito di consegna dei farmaci a domicilio, attivato da CRI e Federfarma per alcune fasce di popolazione, ma precisa anche che a seguito di alcune segnalazioni di utilizzo improprio dei servizi disponibili per la consegna dei farmaci a domicilio, al fine di consentire l’efficienza degli stessi a coloro che ne hanno realmente necessità, la Federfarma ritiene necessario ribadire alcune precisazioni:
–        il numero verde gestito da Federfarma ( 800.189.521), attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 18,00, è rivolto a persone che non sono in grado di recarsi in farmacia perché affette da disabilità o patologie gravi e non hanno nessuno che possa andare in farmacia per loro conto. Lo stesso non copre le esigenze aventi carattere di urgenza;
–        il nuovo servizio, attivato in data 11/03/2020 in collaborazione con la Croce Rossa Italiana ( 800.065.510), attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, è destinato a persone con oltre 65 anni, soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (oltre 37,5°), persone non autosufficienti o sottoposte alla misura della quarantena o, in ogni caso, risultati positivi al virus COVID-19, in possesso di prescrizione medica.
Federfarma sottolinea che entrambi i servizi, che operano parallelamente, sono rivolti all’utenza in possesso dei predetti requisiti e non alle farmacie. Federfarma richiama l’attenzione delle farmacie, che hanno già in essere la modalità di consegna dei farmaci attraverso propri canali, a proseguire in tali iniziative, in modo tale da garantire all’utenza il ricevimento dei medicinali e, parallelamente a riservare i numeri verdi alla  cosiddetta “utenza debole”.

Articolo:

https://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=21018