L’evangelizzazione dell’oikos nel tempo della pandemia – 8

Sono Sandra e faccio parte da alcuni anni della cellula Maria. Come tutte le cellule parrocchiali, ci incontriamo settimanalmente in una casa per l’incontro, in cui lodiamo il Signore, condividiamo la nostra fede, leggiamo la Parola di Dio, ascoltiamo la spiegazione del parroco che ci aiuta ad applicare nella nostra vita di tutti i giorni il Vangelo, preghiamo per i nostri cari e per i bisognosi, cresciamo nel desiderio di condividere Gesù con le persone che frequentiamo. 

Purtroppo, dalla seconda settimana del mese di marzo con il coronavirus, come si è bloccata tutta l’Italia, anche i nostri incontri settimanali sono stati interrotti. Questi tempi li abbiamo trascorsi incollati alle edizioni straordinarie che ci hanno riportato il progressivo aumento del numero dei contagi, le restrizioni alle attività, il blocco agli spostamenti e alle riunioni, fino al provvedimento che ha stoppato le celebrazioni liturgiche pubbliche e per un certo periodo ha imposto anche la chiusura delle chiese. C’è stato poi il dietro front su quest’ultimo. Stop anche al nostro incontro settimanale di cellula. Tutto è diventato virtuale e il lavoro ora è “agile”.

In questa situazione, il nostro incontro settimanale è stato sostituito con preghiere personali a distanza con gli altri membri della cellula, si sono intensificate le chiamate telefoniche e abbiamo concordato rosari in “comunione di preghiera”. 

Troppo poco. Parlando con Luigi, ho suggerito di utilizzare un software di messaggistica per proporre un incontro tra noi in videoconferenza. Detto fatto: dalla proposta siamo passati immediatamente all’azione: subito dopo Pasqua abbiamo fatto il primo incontro via Skype! E’ stato emozionante rivederci sullo schermo, ma soprattutto è stato commovente il coinvolgimento dei familiari in ausilio di chi ha poca dimestichezza con la tecnologia.

La relazione è sempre virtuale, ma ora è diventata più concreta: alla voce si è aggiunto il video, che ci ha permesso di cogliere e condividere anche la comunicazione “non verbale”, oltre che il canto e la preghiera. Lode al Signore!

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