Preti e materialisti: traditori e maiali?

Articolo publicato sul giornale PENSIERO n 14.

Questo duello tra prete e blogger allora deve continuare, se anche a te, caro Francesco interessante avversario, piace. I preti sono traditori, tu dici citando Guccini, e la chiesa è un grandissimo business, ed è stato un potente mezzo per tranquillizzare gli uomini sulle questioni esistenziali, dando una risposta ad una domanda che non poteva averne.

Partiamo da Guccini, che nel suo Cyrano, dice:

… Facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un’altra vita. Se c’è come voi dite, un Dio dell’infinito, guardatevi nel cuore, l’avete già tradito.

Il Vangelo è una storia di tradimento ed io so che in tanti siamo esposti. Una condanna sommaria di tutti non fa giustizia e non aiuta. Così, restringendo il campo, mi sono chiesto quale tradimento i preti abbiano fatto a te, Francesco, che sei un blogger, un pensatore. Io ho visto che in genere noi preti italiani siamo saccenti e presuntuosi, nelle relazione con gli altri.

Mi sono dato una spiegazione, che è però tutta da verificare.

Fino a un centinaio di anni fa in Italia i sacerdoti erano tra i pochi che avevano studiato e così avevano un privilegio e una responsabilità sia sociale che politica. Oggi le cose sono cambiate, la maggior parte delle persone che incontriamo ha studiato ed è informata più di noi, ma la nostra preparazione non è cambiata. Così, cosa fa una persona che pensa di avere una funzione, ma non è in grado di svolgerla? Diventa rigido, imperativo, presuntuoso.

Mi dirai che mi faccio un autogol se ammetto un tradimento?

Allora riparto all’attacco semplicemente proseguendo nell’ascolto del Cyrano di Guccini, che dopo le parole citate da te continua:

 E voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l’uomo è solo in questo abisso, le verità cercate per terra da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali.

C’è forse un altro tradimento anche nel dare per certo che l’uomo è da solo in questo abisso? Che Dio non si può conoscere?

Ho studiato che da quando l’uomo sapiens è sulla terra, 200.000 anni fa, è comparsa la sepoltura dei morti. Da allora l’uomo non si rassegna alla vita da maiale, ma cerca delle ali: forse nel cuore di ogni uomo c’è un desiderio di conoscere qualcosa che va oltre quello che vediamo.

Uno a uno, palla al centro.

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