L’evangelizzazione dell’oikos nel tempo della pandemia – 6

Testimonianza di Daniele e Anna Maria.

L’evangelizzazione ci richiedere sempre di essere pronti a rinnovarci a trovare nuove forme o rivalutare al meglio quelle acquisite ma…evangelizzare durante una pandemia è proprio una sfida.

Si evangelizza strada facendo … ma, strade, incontri, riunioni, tutto precluso; le strade ora sono telefono, computer, facebook, youtube  ecc… Da parte mia c’è voluto tanto tanto discernimento, per non essere sopraffatta dal trillo continuo del cellulare con messaggi e telefonate, ed anche discernimento  sulle varie proposte  che la Chiesa tutta (don Alberto mai come ora presente a 360) ci ha dato e ci sta dando: messe, rosari, adorazioni, catechesi a  tutte le ore.  

Seguire tutti e tutto?  Non è nello spirito delle cellule e dell’evangelizzazione, quindi dopo il primo impatto con Daniele abbiamo trovato i tempi di preghiera insieme e poi individualmente secondo le nostre esigenze, cercando poi di dare sostegno e speranza al nostro oikos. 

Ecco dare speranza, supportare, sostenere, prima di tutto l’oikos  più vicino, occasione per fortuna accolta dalla nipote sedicenne per alcuni riflessioni che abbiamo condiviso dalle omelie del Papa e dai segni profondi della Settimana Santa. E poi tutti i membri della  cellula costantemente  seguiti e collegati  nel gruppo di  WhatsApp e con la comunità parrocchiale, e poi amici rispuntati fuori , persone con cui c’erano rapporti più superficiali ma ora bisognosi di essere rassicurati, il tutto fatto con tanta invocazione allo Spirito, per esserci per far passare il messaggio della speranza, dare spiegazioni se vengono richieste ma senza sopraffare, senza imporre, capire anche chi è già aiutato e dare invece aiuto a chi è più riservato, più solo, che non sa chiedere o che non ha una comunità forte alle spalle.

Stiamo con Daniele cercando di attuare le parole del nostro Vicario De Donatis: “Nei modi che ci sono possibili (e sono tanti) continuiamo la missione di evangelizzare e servire i nostri fratelli, di comunicare loro la speranza del Vangelo…”

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