Venerdì … il crocifisso …

Un amico, compagno di gioventù, una gioventù passata sotto la guida di don Mario, il nostro prete, ha scritto e mi ha inviato una cosa: parole, musica e immagini. Credo possa essere un aiuto per oggi -il venerdì prima delle palme, da noi sempre segnato da una via crucis in giro per il nostro quartiere- per continuare la preghiera avviata venerdì scorso nel partecipare alla preghiera di papa Francesco. Questo il suo VIDEO, parole musica e immagini … sotto il messaggio che introduce il suo lavoro e il testo.

Paolo, così si chiama questo mio amico e compagno di fede, è un artista, un musicista, così sì immedesima in quel crocifisso, opera d’arte, ma anche segno di fede.

PAOLO: Leggendo i giornali che riportavano la notizia di come il crocifisso di San Marcello al Corso fosse stato intaccato dalla lunga esposizione alla pioggia durante la preghiera del Papa del 27 marzo, e si fosse rovinato, ho sentito dentro che il mondo ragiona e vive come il mondo, senza contemplare il sacrificio nella fede… e che difende il valore artistico, senza capirne l’arte… l’arte in evoluzione, come la Sagrada Familia, come ogni icona di Maria che cambia nel tempo perché dipinta con materiale vivo.
Allora chi difende il valore artistico di quel crocifisso dovrebbe capire che è proprio il suo valore artistico che è stato sublimato dall’essere vivo in un momento storico senza precedenti. E che forse è quello che avrebbe voluto lui. Lui e chi lo ha scolpito…
Tutti noi cristiani aspiriamo, o dovremmo aspirare, all’imitazione di Cristo, ad accettare la sofferenza come ha fatto Lui.
Un’opera d’arte io la vedo come un essere vivente, che vive di vita propria e si nutre delle emozioni che riesce a regalare a chi la guarda o la ascolta. Allora cosa c’è di meglio, per un essere vivente, di vivere la vita di Gesù?
Gesù è morto in croce fra atroci sofferenze per salvarci, per regalarci la resurrezione… il crocifisso di legno sta soffrendo, come lui. E sta offrendo la sua vita per la nostra preghiera… io trovo che tutto questo sia bellissimo… Ho scritto una cosa … eccola

Questo il testo:

L’INDULGENZA

Sta pioggia sul silenzio della piazza
m’ha fracicato fino a dentro all’ossa
e adesso ce sta ‘n freddo che m’ammazza
che me farà finire in una fossa

Perché m’hanno portato su sto colle?
io grido ma nun sento la mia voce
la rabbia di un dolore che ribolle
come se fossi appeso ad una croce

C’è un obelisco in mezzo a un colonnato
e un’aria santa come un sacramento
però me sa che qui ce so già stato
parecchio tempo fa, ner cinquecento

me c’ha portato er core della gente
per richiamare la pietà celeste
visto che non riusciva a fare niente
per annientare il male della peste

E mo ce so tornato e sta piovendo
e me se gonfia er legno, la vernice
er Papa, solo, parla, sta soffrendo
e vojo sta a sentì quello che dice

Dice che stamo tutti su una barca
e che de fori infuria ‘na tempesta
come er diluvio quanno ce fu l’arca
la fede è tutto quello che ce resta

e sta a pregà pe tutti l’ammalati
pe l’infermiera stanca, pe’r dottore
pe quelli che nun se so mai fermati
c’ hanno capito che cos’è l’amore

e mentre che pregava se sentiva
er core che se apriva alla speranza
e la paura che se ne fuggiva
mischiata alle campane e all’ambulanza

allora pure io lo voglio fare
vojo donamme pe salvà la gente
vojo sacrificamme sull’altare
come lo fece Dio, l’onnipotente

Su un altro colle, molto più lontano
t’hanno inchiodato come un malfattore
Signore mio tu tienime la mano
e sposerò la croce del tuo amore

Nell’acqua de riflesso me so visto
e per la prima volta nella vita
io scopro che so uguale a Gesù Cristo
sta cosa nun l’avevo mai capita

So stato lì impalato fino a sera
piantato ar freddo al lato del sagrato
le lacrime del cielo acquasantiera
m’hanno lavato d’ogni mio peccato.

17 commenti su “Venerdì … il crocifisso …

  1. Grazie a Paolo per la testimonianza di fede ,grazie per avere dato voce poetica ,immagine e suono alle sensazioni che ,penso,molti di noi quel venerdì abbiamo provato ma che non avremmo saputo esprimere con tanta sapienza artistica grazie anche per aver data una riposta bella e qualificata alle critiche molto fuori luogo che abbiamo letto in alcuni mezzi di informazione e un grazie a don Alberto che ha voluto condividere con noi tutto questo.

  2. La pioggia,il freddo e la solitudine hanno sottolineato la sofferenza di Gesù.L’abbiamo sentita e vissuta ancor di più vedendo il Papa sul quel sagrato. La tua bellissima poesia ha accompagnato le emozioni di quella sera. Grazie Paolo

  3. Anch’io dissentivo dalle polemiche sul fatto che il crocifisso si fosse rovinato e qui ho trovato le parole che esprimono esattamente il mio sentire. Qualcosa di più profondo che ci riguarda personalmente . Il video è molto bello. Grazie è stato un bel regalo!

  4. Toccante,
    vero,
    coinvolgente,
    un balsamo per il mio cuore,
    per i tanti cuori spezzati da lutti devastanti e privi del conforto e della vicinanza dei cari,
    un soffio di speranza dello Spirito per i nostri sentimenti provati e appesantiti dalle tristi notizie.
    Cristo morto e risorto sconfigge la morte e ci dona la vita.

  5. Grazie Paolo,
    Grande la commozione la stessa che ho provato durante la preghiera del 15 marzo.
    Un’immagine impressa nel mio cuore quella di Gesù Crocifisso isofferente sotto la pioggia e le lacrime che scendevano sul mio volto.
    Grazie Don Alberto ?

  6. L’emozione mi ha lasciata senza parole…….
    Sì era il sacrificio di Gesù per noi e per la nostra conversione
    Meraviglioso!!!!!
    Grazie!!!! E grazie anche a Paolo

  7. Tutto ciò ci deve far riflettere e capire che senza l’aiuto di Cristo che ci ha salvato sacrificandosi noi non possiamo debellare il male che ci ha colpito quindi tutti insieme dobbiamo unirci nella preghiera e chiedere laSua intercessione di amore anche se non lo meritiamo.

  8. Grazie Paolo, hai fatto centro. Quel Crocifisso bagnato dalla pioggia era Gesù Crocifisso, Sangue ed Acqua versati per l’ umanità. Preghiamo affinché la grazia tocchi il cuore di chi non ha ancora riconosciuto l’ Amore di Dio. Grazie don Alberto, le tue omelie sono balsamo per le nostre ferite.

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