Soli con la paura?

In questo periodo di isolamento e distanza sociale, il Papa ci chiede di non avere paura. Eppure la paura è una reazione umana, anche necessaria di fronte al pericolo. Tu hai paura? Di che cosa?

9 commenti su “Soli con la paura?

  1. Paura del male.
    Mi ha colpito molto una riflessione sul brano tratto dal libro dei Numeri 21,4-9. Il popolo ebreo, esule nel deserto, mormora contro Dio e contro Mosè: non abbiamo questo… non abbiamo quello… È colpa vostra se siamo insoddisfatti… Allora Dio permette l’invasione di serpenti che mordono e uccidono la gente e un gran numero d’Israeliti muore. Il popolo allora si ravvede, riconosce il proprio peccato e chiede a Mosè di essere liberato da quella catastrofe.
    Trovo sempre molto enigmatico il comando di Dio di far costruire un serpente di metallo e di collocarlo in modo visibile a tutti: “Chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita”. Un idolo? No. La profezia analogica con Cristo, come ci dice Giovanni? Si.
    Ma quel serpente anticotestamentario, da sempre simbolo del male, ora innalzato è anzitutto il riassunto di tutto il nostro male: individuale e collettivo. È solo guardando in faccia il mio male, che posso essere guarita.
    Ecco. Riconosco che la paura che a volte mi tenta è quella di guardare, riconoscere, affrontare il mio male, che nasconde l’altra paura più subdola: quella di scoprirmi diversa da ciò che presumo di essere.
    Il virus insidiante di questi mesi, e l’isolamento conseguente, è una opportunità che colgo (come ci dice Papa Francesco) a non avere paura della presa di coscienza di me. E guardo con umiltà e domanda di perdono al mio e altrui serpente. E Dio mi rende felice così.

  2. Santa cyclette. Oggi è Santa cyclette. E grazie a questa Santa, fino a qualche giorno fa riposta in cantina, mi è venuta in mente una bella idea per combattere la paura. Quando finisce “sta roba” mettiamo in piedi con i ragazzi un bel torneo di calcetto della parrocchia. Potranno partecipare tutti da 3 anni in poi. Ho già trovato il medico sportivo volontario ( mio cognato, che ovviamente non sa nulla di tutto ciò). E chissà…con l’aiuto di don Alberto potremmo organizzare una piccola scuola di pallone della Provvidenza, e uniti dalla fede prendere a calci, tutti insieme, la paura.

    1. Anch’io ho ripreso la cyclette!!! Da circa15 anni faceva le veci dell’appendiabiti!!!
      Quando ascolto la Parola con il commento del giorno, pedalo, pedalo e medito!

  3. Lo abbiamo chiesto ai nostri figli e ci hanno risposto così: https://youtu.be/g5e_ajWTjAk
    è il link alla canzone “Non avere paura” di Tommaso Paradiso. Non bisogna avere paura anche se è un sentimento umano. Anche se oggi la paura è dentro le nostre case, nelle nostre menti e cerca di intrare silenziosamente nei nostri cuori. Scopriamo un modo nuovo di stare insieme e troveremo un mondo nuovo che accoglierà noi e i nostri figli. No. Non avere paura.

  4. Mi fa paura il pensiero della malattia che raggiunge le persone più sole, fragili.
    Mi spaventa la sofferenza, anche fisica, e l’angoscia che porta.
    L’idea che l’orizzonte sfugga come sempre alla nostra capacità di visione e di controllo.
    Ma più della paura mi convince l’amore che sbilancia.
    E così anche il colpo può diventare un volo…

  5. Io ho paura del futuro dei miei figli, l’impatto sulla loro psiche di questo lungo isolamento e distanza sociale, la sensazione che ne ricavano di vivere in un mondo in cui l’orizzonte della loro vita si restringe. Della negatività che tutto questo rappresenta/rappresenterà per loro.

    Li abbiamo abituati – e non era un bene, ce ne accorgiamo chiaramente adesso – a un mondo che appariva senza confini, in cui viaggiare era naturale, in cui il rischio della guerra era lontano e quello della catastrofe ambientale solo uno spauracchio a venire. Dentro di noi ci auspichiamo di tornare indietro, ma sappiamo che è molto difficile che accada. E anche se accadrà, quanto dureranno le ricadute mentali di quanto mentali di questa catastrofe? In un modo o nell’altro, loro dovranno ripartire da capo: è una grande opportunità, quasi un nuovo inizio. Ma sono equipaggiati per l’avventura?
    Non è una frase fatta: se non ci fosse Dio, non so come potrei trovare la forza per dire loro che c’è della speranza in tutto ciò.

      1. “Cari giovani, quali sono le vostre passioni e i vostri sogni? Fateli emergere, e attraverso di essi proponete al mondo, alla Chiesa, ad altri giovani, qualcosa di bello nel campo spirituale, artistico, sociale. Vi ripeto nella mia lingua materna: hagan lìo! Fatevi sentire!” questo è uno dei passaggi del messaggio del Papa per la GMG 2020 dal titolo “Giovane, dico a te: Alzati”…
        Dai sogni di queste settimane costruiremo il mondo nel quale vorremmo vivere. Non temiamo

    1. Caro e carissimi. Dio permette che accadano prove ma sappiamo, perchè abbiamo sperimentato, che è buono e ci ama. La paura ora c’ è perchè siamo fragili e perchè abbiamo poca fede. Ma Lui ci è accanto ogni istante e ci solleva. E Gesù ci insegna che dobbiamo vivere giorno per giorno, occupandoci del presente, di chi ci è accanto con amore senza stare a preoccuparci del domani. Perchè noi non siamo in grado di dominare il futuro e non sappiamo cosa ci riserva. Ci troviamo in questa situazione nuova, strana, pericolosa e scomoda. Ma se non crediamo in Dio noi, se non ci colmiamo della speranza in Lui, che è certezza del Suo amore, come potrà chi ci è accanto essere sostenuto e invitato lui stesso alla speranza nel domani? Siamo portatori della Verità e come tali ricolmi dello Spirito dj Dio che è amore, fede, speranza. Affidiamoci a Dio e offriamogli le nostre paure che Lui accoglie e trasforma, placa, dissolve.
      I ragazzi sono in grado di superare cose ancor peggiori ma solo se noi genitori e le persone per loro importanti mostreranno loro Gesù che con mitezza, amore e accoglienza ha vinto perfino la morte. Da uomo.
      Coraggio fratelli e sorelle mie. Coraggio perchè Il futuro non è tutto nero. Dio è luce!

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